Published On: Febbraio 1st, 20233,6 min read355 wordsViews: 466Tags: , ,
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Ieri 31 gennaio 2023, al Don Bosco di Alessandria si è festeggiato San Giovanni Bosco, con la Santa Messa e la visita del sindaco Giorgio Abonante agli allievi del Cnos-Fap.

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“La festa di Don Bosco è un momento comunitario molto atteso. Abbiamo festeggiato e festeggiamo non solo una figura che ha dato origine alla famiglia salesiana, ma anche un santo che ha segnato la vita di tante persone”.

Così don Mauro Mergola, sacerdote della parrocchia di San Giuseppe Artigiano, al quartiere Cristo, ha presentato le iniziative svolte ieri, 31 gennaio 2023, al Centro Don Bosco di corso Acqui per festeggiare il santo salesiano.

Dopo la messa di domenica 29 gennaio, con tanto di messa officiata dal vescovo Guido Gallese, nella giornata di ieri – memoria liturgica del Santo – si sono svolti tre momenti “concentrici”, che riguardano non solo la parrocchia, ma la Chiesa locale e l’intera città: alle 7.30, infatti, si è pregato il rosario (in collegamento con Radio Maria), messa e Liturgia delle Ore. Alle 10, poi, il sindaco Giorgio Abonante ha incontrato gli allievi del Cnos-Fap, rispondendo agli stimoli raccolti tra i ragazzi e sfidandoli in un compito concreto per formarsi, nello stile di Don Bosco, non solo come buoni cristiani, ma anche onesti cittadini. Alle 18, infine, messa in Cattedrale presieduta dal vescovo Guido Gallese e partecipata da tutta la famiglia salesiana.

Spiegano dal Centro di corso Acqui:

«Questi appuntamenti restituiscono l’immagine completa di una grande famiglia, che comprende in modo particolare le tre Opere salesiane: la Don Bosco del Cristo e gli istituti Maria Ausiliatrice e Angelo Custode, senza dimenticare i cooperatori salesiani e le associazioni di ex allievi e allieve».

“Ma don Bosco non ha mai vissuto sugli allori del passato, andando alla ricerca dell’immagine e dell’estetica: ha sempre cercato, riuscendoci, di incidere nella vita delle persone e ci invita a farlo anche oggi, in una società che sta cambiando giorno dopo giorno. Per questo sono fondamentali il confronto e il dialogo con la Chiesa locale e le istituzioni, in modo da capire cosa si aspettano da noi e cosa possiamo offrire ai ragazzi di qualsiasi provenienza, senza distinzioni. Ma con uno sguardo speciale rivolto a quelli più in difficoltà“.