Dal Bollettino Salesiano di marzo 2024.
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I Salesiani arrivarono ad Alessandria nel 1898. Erano trascorsi due anni da quando don Michele Rua, primo successore di don Bosco, aveva preso contatti con monsignor Salvaj, vescovo della città, per prospettargli l’apertura di una casa salesiana.
Nel 1898, quindi, i Salesiani sotto la direzione di don Giovanni Mazzetti, iniziarono la loro opera in Via Santa Maria di Castello, nel cuore antico della città nell’attuale Scuola Secondaria Cavour.
Venne aperto l’oratorio festivo e si avviarono le attività di convitto interno.
Fino agli anni della guerra l’attività proseguì regolare. Nel 1915, l’edificio venne sequestrato ed adibito ad ospedale militare e solo alla fine del 1919 tornò nelle mani dei Salesiani.
L’attività dell’Oratorio era molto viva: numerosi ragazzi vi si recavano per fare merenda, per giocare, o per preparare qualche rappresentazione teatrale.
Durante gli anni della seconda guerra mondiale il collegio ebbe gravi difficoltà per il reperimento dei beni necessari, tanto che nel 1942 la riapertura dopo le vacanze natalizie fu posticipata a causa della mancanza del carbone per il riscaldamento.
Si arrivò al tragico 5 aprile 1945: la città intera si unì al dolore delle Figlie di Maria Ausiliatrice per i bombardamenti che colpirono la scuola di Via Gagliaudo mietendo molte vittime.
Il primo dopoguerra vide una lenta ripresa delle normali attività, ma fu un periodo di ristrettezze: nel 1946 i Salesiani tagliarono un platano del loro cortile, per poter accendere il riscaldamento.
I ragazzi ripresero assiduamente a frequentare l’oratorio, che offriva loro pane, pallone e preghiera e la possibilità di soddisfare anche il bisogno di aggregazione e di gioco.
Divennero bravi quei ragazzi con il pallone, tanto che la prima formazione ufficiale, nel 1951, rimase imbattuta per l’intero campionato.
Negli anni dalle fila della Don Bosco uscirono veri campioni: Delfino, Sogliano, Fossati e Gianni Rivera, diventato il primo italiano a vincere il “Pallone d’oro”.