Torna, con la seconda edizione il progetto “Maker Lab“, il laboratorio creativo con stampanti 3D dell’Oratorio salesiano Don Bosco.
E lo fa a poca distanza dal debutto, quando – solo un paio di mesi fa – erano stati coinvolti degli alunni della scuola secondaria di primo grado “Vochieri”. Questa volta la loro voglia di fare ha giocato in casa, coinvolgendo una quindicina di ragazzi (dai 14 ai 20 anni) della scuola professionale CNOS-FAP di Alessandria.
Risultati attesi: il coinvolgimento di giovani da motivare, sia per la frequenza scolastica, sia per la voglia di mettersi in gioco. Ma il progetto è stato molto di più.
Il premio regionale
Tange infatti anche l’ecologia. Sono stati formati tre gruppi: primo step, la raccolta di materiale plastico da riciclare a scuola; il secondo è stato quello più coinvolgente per i partecipanti, che hanno messo in campo le proprie competenze tecniche e ne hanno apprese di nuove.
Si è trattato di creare delle macchinette in grado di raccogliere la plastica, tagliata in pezzi, e produrre il filamento da usare come “materia prima” per le stampanti 3D. Il lavoro ha impegnato molti giovani, che si sono dovuti ingegnare per progettare le condizioni di fusione della plastica e per la realizzazione e l’assemblaggio delle varie parti della macchina.
Non esenti, ovviamente, da criticità, come racconta Estefany Chavez, educatrice dell’Oratorio e del progetto:
“A un certo punto, proprio nella fase di realizzazione delle macchine, i ragazzi hanno avuto una fase di stallo. Così l’abbiamo risolta nel dialogo: abbiamo chiesto loro come renderli più attivi. E la soluzione si è trovata in una cooperazione che prevedesse la suddivisione dei compiti”.
Da lì, la strada spianata: il lavoro è proseguito a gonfie vele… e dando soddisfazioni. È stato infatti candidato a un concorso interno al CNOS-FAP a livello regionale, dove 12 squadre si sono sfidate. Quella alessandrina ha ottenuto un riconoscimento relativo alla categoria della sostenibilità. tornando a casa con una targhetta vinta.
Obiettivo coinvolgere
“Il punto fondamentale – spiega Chavez – è stato partire con un obiettivo: quello di coinvolgere questi ragazzi individuati dai consigli di classe, per motivarli. Meta, possiamo dire, raggiunta: specialmente quando il gioco si è fatto serio, nell’ottica della competività data dalla sfida a livello regionale. Altro aspetto anche emozionante è stato il lavoro di squadra e il confronto con gli altri durante la premiazione a Torino”.
Non finisce qui:
“Con Maker Lab – conclude Chavez – vorremmo coinvolgere i ragazzi dei centri estivi. Sarebbe bello farli partecipare attivamente per realizzare un gadget da portare a casa come ricordo a fine del percorso. E intanto, tra i ragazzi del CNOS-FAP, qualcuno si prenota già per partecipare anche all’edizione del prossimo anno…”.